Pagine

martedì 25 ottobre 2011

In Libreria: "MANI CALDE"

di
Giovanna Zucca
Editore: Fazi
Pubblicazione: 2011
256 pag.
Prezzo: 16,50 euro


Una storia semplice, dall'emozionante lieto fine, è al centro di questo romanzo a più voci che dà spazio ai sentimenti e ai tanti diversi personaggi che si ritroveranno uniti di fronte alla sofferenza.
 Il dramma dei pazienti e del loro amore per la vita in un libro forte, tenero, poetico.

Una storia intensa e commovente con la più positiva delle morali:
 “chi guarisce il prossimo guarisce se stesso”.


CONTENUTO:

Davide ha nove anni e proprio non ne vuole sapere di andare a comprare le cose per la scuola, la mamma insiste e quel banale tragitto tra l’abitazione e il negozio si rivelerà fatale.
In coma, tra il sonno e la veglia in cui è costretto, Davide sente e “vede” le persone, distraendosi con le storie degli altri: storie di ospedale, di chiacchiere in corsia, di infermiere e lotte fra medici, come quel “dottore antipatico” che tenterà l’impossibile per salvarlo. Un legame speciale fatto di empatia e sensazioni destinate a durare si creerà fra il medico e il ragazzino: eppure il primo è un uomo schivo, scorbutico, un dio nel proprio lavoro ma incapace di gestire ogni genere di rapporti umani; l’altro è pieno di vita ma immobile su un letto.


Incipit


Mi chiamo Davide, ho nove anni e per un po’ di giorni sono morto. Tutti dicono che è stato Padre Pio a guarirmi, ma io lo so che è stato il dottore antipatico. Al mio paese la nonna ha chiesto al sindaco di mettere una statua di Padre Pio dietro il bar, vicino al
campo sportivo; così ora la stanno costruendo e a marzo ci sarà la festa con la messa del parroco e io sarò l’ospite d’onore. A me piace questo frate, dalle foto mi sembra un uomo buono, però lo so che non è stato lui che ha fatto il miracolo. Il miracolo l’ha fatto il dottore antipatico e quelli che lavorano con lui. Prima dell’incidente facevo la terza e andavo a calcio due volte a settimana. Vivevo con mamma e papà nella casa vicina a quella dei nonni e la nonna mi portava e mi veniva a prendere a scuola tutti i giorni.



L'AUTRICE:

Giovanna Zucca piemontese di nascita ma veneta d’adozione, presta servizio come infermiera strumentista e aiuto-anestesia in sala operatoria. Fra un turno e l’altro, si è laureata in Filosofia, una disciplina che coltiva con grande interesse e passione.



Il giudizio dei librai:

"Una storia forte di un bambino e di una mamma che si affidano a un dottore per la loro salvezza. Mi è piacuto moltissimo”
- Anna Maria Regazzoni, Libreria Cattaneo di Lecco -

Una storia intensa, che dimostra come "la ferita dei non amati" crea nell'individuo lo stato di "dolore freddo". Il disgelo emotivo accade come per miracolo e il lettore è invaso dal calore della guarigione. Il libro ti prende perchè tocca i punti del dolore e alla fine guarisce"
- Daniela Bonanzinga, Libreria Bonanzinga di Messina -

Bellissima lettura. Un libro sensibile, a volte fragile come il filo sottilissimo e tenero che unisce il bambino al chirurgo, filo che diventa di ora in ora, nell’angoscia dell’attesa di segnali positivi, sempre più forte e tenace. Questa testimonianza scritta (anzi pensata) con la semplicità disarmante e commovente del piccolo Davide (si sorride tra le lacrime) ci fa capire quanto siano importanti nella vita “mani calde” che alimentano il linguaggio del cuore, come illustra la bellissima copertina. Intorno a Davide e il primario detto “cafone” personaggi umani, tutti azzeccati e variopinti, assistono e partecipano a questo miracolo dell’amore e fanno diventare questo piccolo capolavoro un romanzo a più voci.
 - Mariella e Roberto, Libreria “Pagina 272”, Roma -


I PRIMI DUE CAPITOLI  "qui"




Nessun commento:

Posta un commento