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venerdì 13 gennaio 2012

Per Non Dimenticare: Anteprima "ABBIATE PIETA' DI MIO FIGLIO"


IL MESE DI GENNAIO CELEBRA UNA GIORNATA  IMPORTANTE,
 TESTIMONE DELL'ABBATTIMENTO DEI CANCELLI DI AUSCHWITZ, 
PER NON DIMENTICARE LA
 SHOAH 
(sterminio del popolo ebraico)

IN OCCASIONE DELLA "GIORNATA DELLA MEMORIA" PROPORRO' IN QUESTO  SPAZIO TITOLI IN ANTEPRIMA O GIA' PUBBLICATI CHE RACCONTANO L'ORRORE
DEL GENOCIDIO NAZISTA

IL PRIMO LIBRO DEDICATO E' UNA RACCOLTA DI LETTERE RITROVATE
 DEI DEPORTATI EBREI AL VELODROMO D’INVERNO DI PARIGI

Abbiate pietà di mio figlio. Le lettere ritrovate dei deportati ebrei al Velodromo d'Inverno
di
Karen Taieb
Prefazione di Tatiana de Rosnay
Editore: Sperling & Kupfer
Pubblicazione: 17 gennaio 2012
232 pag.
Prezzo: 17,00 euro


UN EPISODIO-SIMBOLO DELLA SHOAH, ATROCE E SCONOSCIUTO,
RIVIVE ATTRAVERSO DOCUMENTI E STORIE
CHE SI CREDEVANO PERDUTI


Tutti gli autori delle lettere riportate 
sono stati deportati in diversi campi di sterminio nazisti.

Di loro solo una donna è riuscita a salvarsi.


CONTENUTO:

Quello che i parigini chiamavano Vél d'Hiv, il Velodromo d'Inverno, era un edificio dedicato allo sport, capace di contenere 17.000 spettatori. Un tempio consacrato allo svago nel cuore della città. Quanto di più stridente con l'uso ignobile cui fu piegato quando vi furono ammassati migliaia di inermi cittadini ebrei destinati alla deportazione: il rastrellamento del 16 e 17 luglio 1942, infatti, è uno degli episodi più vergognosi e tragici della Seconda guerra mondiale. Per ordine del governo di Vichy, 3.031 uomini, 5.802 donne e - fatto mai accaduto prima - 4.051 bambini vengono strappati dalle loro case e rinchiusi nello stadio. In condizioni disumane, fra i disagi, la disperazione, qualcuno riesce a scribacchiare una lettera che, grazie alla buona volontà di qualche carceriere, arriva a destinazione. Sono messaggi essenziali attraverso i quali conosciamo la quotidianità della prigionia. Alcuni traboccano di speranza: sono quelli di chi, ignaro della propria sorte, osa pensare al futuro; molti altri, invece, vanno dalla preoccupazione alla consapevolezza di un non ritorno. E alcuni, i più toccanti, sono quelli che danno voce allo strazio per i più piccoli: la madre che affida il figlio a degli sconosciuti, il fratello maggiore che si angoscia per il pianto del fratellino, la ragazzina che chiede perdono ai suoi cari per chissà quali mancanze. "Abbiate pietà di mio figlio" raccoglie queste sconvolgenti lettere, riunite qui per la prima volta, unitamente alle riproduzioni fotografiche delle lettere e ad immagini d’epoca.
Prefazione di Tatiana de Rosnay. 

L'AUTRICE:

Karen Taieb è responsabile degli archivi del Mémorial de la Shoah.


3 commenti:

  1. dev'essere struggente...
    il tema della shoah ti tocca sempre molto profondamente..

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  2. Mi piace questa iniziativa che hai deciso di condurre sul blog, non dimenticare è importante!
    Questo libro non lo conoscevo, però conoscevo l'autrice, lo metterò in wishlist, ogni tanto mi piace fare una lettura sul tema proprio perché serve a far sì che non sembri tutto così lontano da sparire nella memoria come qualcosa che non è successo davvero.

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