RICORRE OGGI L'ANNIVERSARIO DELL'ABBATTIMENTO DEI CANCELLI DI AUSCHWITZ.
IN QUESTA "GIORNATA DELLA MEMORIA"
- PER NON DIMENTICARE IL GENOCIDIO NAZISTA -
VI PARLERO' DI UN LIBRO, UNA STORIA VERA, PUBBLICATO IL NOVEMBRE SCORSO DALLA NEWTON COMPTON, CHE RACCONTA LA TESTIMONIANZA DIRETTA DI DENIS AVEY
L’UOMO CHE E’ ENTRATO AD AUSCHWITZ PER SUA VOLONTA’.
di
Denis Avey
Editore: Newton Copton
Pubblicazione: novembre 2011
336 pag.
Prezzo: 9,90 euro
15 EDIZIONI IN DUE MESI
88.000 COPIE TIRATE
INSIGNITO NEL 2010 DELLA MEDAGLIA DI
“EROE DELL’OLOCAUSTO”,
Una storia scioccante e commovente che, a più di sessant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, Denis Avey ha finalmente trovato la forza di raccontare. Per testimoniare, ancora una volta, l’orrore dell’Olocausto.
Era il 1944. Sono entrato ad Auschwitz di mia volontà
CONTENUTO:
È possibile immaginare che qualcuno si sia introdotto volontariamente ad Auschwitz? Eppure, nel 1944, un uomo è stato capace di farlo. Denis Avey è un prigioniero di guerra inglese, che durante il giorno è costretto ai lavori forzati insieme ai detenuti ebrei. Gli basta poco per capire quale sia l’orrore che attende quegli uomini, consunti e stravolti, quando la sera fanno rientro al loro campo… Quello che intuisce è atroce, ma Denis sente di voler vedere con i propri occhi: in un gesto che pare folle, decide di scambiare la sua divisa da militare con gli stracci a righe di un ebreo di nome Hans, ed entrare nell’inferno di Auschwitz. Da quel momento ha inizio la sua lotta per salvare la propria vita e quella di tanti altri prigionieri ebrei. Una storia scioccante e commovente che, a più di sessant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, Denis Avey ha finalmente trovato la forza di raccontare. Per testimoniare, ancora una volta, l’orrore dell’Olocausto.
L'AUTORE:
Denis Avey
è nato nell’Essex nel 1919, si è arruolato nel 1939 nell’esercito britannico e ha combattuto nel deserto durante la seconda guerra mondiale. Dopo essere stato catturato, viene trasferito prima in Italia e poi nel campo di prigionia vicino ad Auschwitz III. Alla fine del conflitto, riesce tra mille peripezie a tornare nel Regno Unito, dove vive tutt’ora. È stato insignito dall’ex Primo Ministro inglese, Gordon Brown, della medaglia d’onore come eroe dell’Olocausto. Grazie a Rob Broomby, giornalista della BBC, la storia di Avey è finalmente diventata di pubblico dominio, prima con un documentario e poi con un libro tradotto in tutto il mondo.
COMMENTI:
«L’uomo che entrò ad Auschwitz volontariamente per raccontare l’orrore.»
- Antonella Barina, il Venerdì di Repubblica -
«Era un soldato inglese in Egitto quando fu fatto prigioniero dai nazisti e portato nel campo vicino al famigerato lager. Lì Denis Avey si sostituì a un detenuto ebreo e passò due notti con la divisa a righe. Ora a 93 anni, ha scritto le sue memorie e quell’incredibile avventura è diventata un bestseller.»
- Antonella Barina, il Venerdì di Repubblica -
«Dopo il successo internazionale, anche in Italia il libro che narra l’incredibile vicenda.»
- Il Messaggero -
«Gli sono serviti più di sessant’anni per rompere il silenzio, ma in questo libro l’ultranovantenne Denis Avey racconta come si è introdotto ad Auschwitz per vedere con i suoi occhi gli orrori dell’Olocausto.»
- Reuters -
«Quand’era un giovane prigioniero di guerra, Avey ha realizzato un’impresa impossibile: entrare di nascosto nel campo di concentramento di Auschwitz, rischiando di farsi ammazzare seduta stante, pur di capire come agivano gli uomini che stavano perpetrando il peggior crimine nella storia.»
- The Telegraph -
«A sessantasei anni dalla liberazione di Auschwitz, e ora che i testimoni sopravvissuti agli orrori stanno morendo e le fila dei negazionisti si ingrossano ogni giorno di più, Denis Avey è arrivato proprio al momento giusto per raccontare la sua vicenda».
- The Sunday Times -
«Mentre milioni di persone avrebbero fatto di tutto pur di scappare dal campo di concentramento, Avey vi si è introdotto clandestinamente per testimoniare l’orrore e raccontare agli altri la verità».
- BBC News -
- Antonella Barina, il Venerdì di Repubblica -
«Era un soldato inglese in Egitto quando fu fatto prigioniero dai nazisti e portato nel campo vicino al famigerato lager. Lì Denis Avey si sostituì a un detenuto ebreo e passò due notti con la divisa a righe. Ora a 93 anni, ha scritto le sue memorie e quell’incredibile avventura è diventata un bestseller.»
- Antonella Barina, il Venerdì di Repubblica -
«Dopo il successo internazionale, anche in Italia il libro che narra l’incredibile vicenda.»
- Il Messaggero -
«Gli sono serviti più di sessant’anni per rompere il silenzio, ma in questo libro l’ultranovantenne Denis Avey racconta come si è introdotto ad Auschwitz per vedere con i suoi occhi gli orrori dell’Olocausto.»
- Reuters -
«Quand’era un giovane prigioniero di guerra, Avey ha realizzato un’impresa impossibile: entrare di nascosto nel campo di concentramento di Auschwitz, rischiando di farsi ammazzare seduta stante, pur di capire come agivano gli uomini che stavano perpetrando il peggior crimine nella storia.»
- The Telegraph -
«A sessantasei anni dalla liberazione di Auschwitz, e ora che i testimoni sopravvissuti agli orrori stanno morendo e le fila dei negazionisti si ingrossano ogni giorno di più, Denis Avey è arrivato proprio al momento giusto per raccontare la sua vicenda».
- The Sunday Times -
«Mentre milioni di persone avrebbero fatto di tutto pur di scappare dal campo di concentramento, Avey vi si è introdotto clandestinamente per testimoniare l’orrore e raccontare agli altri la verità».
- BBC News -
TRAILER:
dev'essere una testimonianza motlo forte e toccante; decidere di voler vedere le cose "dall'interno" e con gli occhi di ki indossa "il pigiama a righe" non deve essere stata una scelta semplice..
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNon so molto di questo libro, la prima volta che l'ho visto è stato su una rivista in un elenco di libri sul tema dell'Olocausto in occasione della giornata della memoria. E mi ha colpito moltissimo il sottotitolo. Mi ha un po' ricordato le parole di Primo Levi che proprio all'inizio di Se questo è un uomo scrive che alcuni ebrei si consegnavano spontaneamente per mettersi in regola con la legge.
RispondiEliminaAnche se non si tratta del caso di questo autore voglio leggere questo libro, di cui ho evitato anche la trama, non lo farò a breve di sicuro perché al momento sono sommersa di impegni e non sto leggendo quasi nulla e libri del genere, a mio parere, necessitano di un po' di dedizione, ma comincerò a comprarlo.
Sono d'accordo...anch'io credo che questi libri vadano letti nel momento giusto e soprattutto con calma...
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