Pagine

mercoledì 30 luglio 2014

In Libreria: "VITA DI TARA"

Da quanto non vi propongo un Fantasy? Parecchio, lo so! Ma con questo titolo credo di riscattarmi, "Vita di Tara" di Graham Joyce ha vinto il British Fantasy Award 2012 ed autori come Stephen King ne sono rimasti entusiasti, inoltre ne sono già  stati opzionati i diritti cinematografici.

Nel suo romanzo spicca laltissima concezione dell’onirico e del magico, così come del folklore nordeuropeo, in particolare irlandese, che Graham Joyce nutre, ma c'è anche dell'altro, infatti egli rivisita le fairy tales (le fiabe sulle fate) calandole nella routine più ordinaria in una perfetta fusione.
Ma da anche ampio margine alle ragioni che portano Tara (la protagonista scomparsa in un bosco per oltre 20 anni) ad AVVICINARSI a quell’habitat favoloso, ALLONTANANDOSI dalla sua esistenza di sempre. Tara, infatti, è sempre stata diversa, “una che dava l’impressione di avere dei propositi che non erano di questo mondo, aspirazioni tutte sue, misteriose ed esoteriche” ed è per questo che ha accettato senza esitazioni di accompagnarsi a uno sconosciuto.
Il fulcro del romanzo sta qui. Joyce scandaglia, attraverso la favola, la psicologia di coloro che vanno “fuori strada”, di coloro che avvertono in maniera crescente la difficoltà di piegarsi a norme e codici sociali non in sintonia con la loro natura.
In conclusione Joyce ci regala una splendida fiaba moderna dove non manca nulla: il tema dell’identità personale, il mistero del tempo, il rapporto tra passato e presente, il conflitto tra l’individuo e gli altri – siano essi la famiglia o la comunità d’appartenenza –, la fine della giovinezza, il rimpianto per le aspirazioni mancate, il cambiamento, la perdita.

di
Graham Joyce
Editore: Gargoyle
Titolo originale: "Some Kind of Fairy Tale"
Pubblicazione: Luglio 2014
368 pag.
Prezzo: 18,00 euro

LE FAVOLE SONO MAPPE CHE AIUTANO A SOPRAVVIVERE

CONTENUTO:
Dopo il pranzo di Natale Peter Martin riceve una telefonata concitata dal padre che gli chiede di raggiungerlo subito perché qualcosa di sorprendente è accaduto alla loro famiglia. Al suo arrivo, Peter ritrova Tara, la sorella adolescente scomparsa misteriosamente vent’anni prima.
Cosa le è accaduto? E dove è stata in questi lunghi anni? La storia di Tara ha dell’incredibile: ha conosciuto uno straniero nella foresta degli Outwoods ed è stata con lui per mesi in un… mondo parallelo. Per la sua famiglia è impossibile crederle, ovviamente, eppure il cor­po di Tara non è invecchia­to affatto nonostante siano passati vent’anni. L’uni­co che sembra essere dalla sua parte è il suo primo amore, Richie, ma un uomo misterioso la pedina tentando in tutti i modi d’impedirle di riavvicinarsi a lui.
Spetterà allora allo psichiatra, il dottor Underwood, scoprire quali segreti nasconde la mente di Tara e riportare così ai Martin la ragazzina che avevano perduto.
Con una scrittura vivace e coinvolgente, Graham Joyce ci racconta una storia che, come un incantesimo, ci rapisce e ci porta in un mondo dove la realtà incontra la leggenda.
L'AUTORE:
Graham Joyce è scrittore e insegnante. Con i suoi romanzi ha vinto numerosi premi, tra cui il World Fantasy Award nel 2003, il British Fantasy Award (di cui è stato insignito per sei volte) e il Grand Prix de l’Imaginaire. Nel 2000 il suo Indigo è stato inserito nell’elenco dei New York Times Notable Books. Insegna scrittura creativa alla Nottingham Trent University e vive a Leicester con la moglie e i due figli.
BREVE ESTRATTO:

Il mio corpo non è invecchiato, ma la mia mente sì. […] Il problema è che molte delle persone che ho lasciato qui non sono cresciute e a volte le trovo fastidiosamente semplici. Mamma e papà, ad esempio. Io li amo, morirei per loro, ma guardano tv spazzatura e leggono riviste spazzatura, e non fanno altro che ripetere ciò che hanno imparato dalla televisione e dai giornali scadenti. […] [sono] soltanto ombre di quello che erano prima. Gusci vuoti. Hanno permesso che l’età li degradasse, invece di maturarli. E poi, c’è mio fratello Peter. Da giovane era come uno splendido animale; in lui ardeva una fiamma. Mentre adesso è soltanto uno stanco padre di famiglia, che passa il giorno piegato in due su un’incudine a martellare ferri di cavallo. Si rende conto di quale incubo possa essere per me assistere a tutto questo?



3 commenti: