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giovedì 5 gennaio 2012

Rubrica: "Scrittori Emergenti"



"NUOVO ANNO - NUOVA RUBRICA"

HO DECISO DI DEDICARE UN ANGOLINO DEL MIO SPAZIO LETTERARIO AGLI 

"SCRITTORI EMERGENTI" 

PRESENTANDOVI IL LORO LIBRO 
E  
- SE SONO FORTUNATA -
LA LORO INTERVISTA!

Iniziamo con una giovane scrittrice della Puglia che ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2011, dopo aver vinto diversi concorsi letterari, sto parlando di Bianca Rita Cataldi e il suo libro e' "Il fiume scorre in te", edito dalla casa editrice Booksprint Edizioni.
Sul sito della IBS (dove e' possibile acquistare il libro) i commenti sono di cinque stelline su cinque.

di
Editore: Booksprint Edizioni
Pubblicazione: 2011
362 pag. brossura
Prezzo: 17,90 euro
Genere: Narrativa Moderna/Contemporanea

UN AMORE
POCHE ULTIME PAROLE ED UN TRENO.
QUESTI GLI ELEMENTI PER UN ROMANZO TUTTO DA SCOPRIRE


CONTENUTO:

A pochi mesi di distanza dal suo trasferimento al nord per motivi di studio, Alessandro scompare.“Tornerò presto, questione di giorni. Tornerò con l’ultimo treno, quello della mezzanotte.” Queste le ultime parole che Alessandro rivolge a Dani, la sua ragazza, durante l’ultima conversazione telefonica tra i due. Poi, più niente. Dani, disperata, si racconta mille scuse per giustificare il comportamento del suo ragazzo e ogni sera si reca in stazione, si siede sul marciapiede e aspetta che passi l’ultimo treno, sperando di veder scendere Alessandro. “Mi aveva detto che sarebbe tornato con l’ultimo treno, quello della mezzanotte”. Passano i giorni, e di Alessandro non c’è traccia. Una notte, però, succede qualcosa d’insolito: Dani è lì, seduta sul marciapiede della stazione come tutte le notti, e l’ultimo treno è già passato da qualche minuto quando, all’improvviso, compare un ragazzo. E, di lì a poco, benché gli orari non prevedano più nessuna corsa fino al mattino successivo, un vecchio treno giunge in stazione, stridendo sui binari. Il giovane sconosciuto sale sul mezzo e, pochi secondi dopo, si sente male. Dani sale in carrozza per soccorrerlo ma, purtroppo, capirà ben presto che il malessere del ragazzo è solo una messinscena, una trappola architettata per farla salire sul treno. Ma chi è questo misterioso estraneo? Che legami ha con Alessandro, e perché sembra conoscere il motivo della sua scomparsa? Molte sono le domande alle quali Dani dovrà rispondere, affrontando le insidie di un pericoloso viaggio nel passato della persona che crede di amare e che non ha mai conosciuto per ciò che è realmente. 


L'AUTRICE:

Bianca Rita Cataldi è nata nel 1992 a Bari, dove frequenta la facoltà di Lettere e studia pianoforte in conservatorio. Ha iniziato a scrivere all’età di undici anni, quando sua madre le ha regalato un computer e le ha permesso di usarlo ad una condizione: non navigare in internet. A quel punto, Bianca poteva soltanto scrivere, o giocare a campo minato. Tra le due opzioni, lei ha scelto di scrivere. Nel 2009 si è classificata tra i 25 finalisti del Premio Campiello Giovani con il racconto "Il fiume scorre in te", dalle cui ceneri è sorto l’omonimo romanzo, pubblicato da Booksprint Edizioni nel marzo 2011. Vincitrice di diversi concorsi letterari, si occupa della rubrica di attualità per la rivista online TerPress e collabora con case editrici quali la Newton Compton, la Giunti Y e la Elliot, scrivendo recensioni letterarie per il suo blog. Dal futuro, Bianca desidera solo due cose: continuare a vivere per scrivere, e a scrivere per vivere.

LINK UTILI:

Blog ufficiale: "qui"
Pagina Facebook del libro: "qui"


TRAILER:



"INETERVISTA"

Ciao Bianca benvenuta nel mio angolino dedicato alla mia passione: i "libri".
Passione che credo condividiamo...
E questo ci porta alla nostra intervista:

- Ho letto nella tua biografia che hai iniziato a scrivere all'eta di 11 anni, dopo che tua madre ti aveva regalato un computer, ma cosa ti ha spinto a farlo? Quali erano le tue storie?

Sembrerà assurdo, ma ho iniziato a scrivere perchè non avevo la possibilità di navigare in internet (mia madre me lo proibiva, all'epoca). Prato fiorito e il Solitario mi avevano seccato abbastanza, ed è stato così che ho scoperto Microsoft Word. La mia prima "opera"? un racconto giallo di 27 pagine intitolato "Parole nel vento", seguito da due romanzi-mattoni di duecento pagine l'uno che sono stati la mia personale palestra creativa. Raccontavo storie di amori infelici (non ero molto allegra, come ragazzina) e ricordo anche di aver scritto un racconto molto lugubre, con tanto di morte sotto un treno in corsa. Alla Anna Karenina, insomma.

- Il tuo romanzo d'esordio, "Il fiume scorre in te" pubblicato quest'anno dalla casa editrice Booksprint, nel sito IBS viene collocato nel genere narrativa moderna/contemporanea, eppure avrei pensato, leggendo la trama che ci fosse un qualcosa di thriller; puoi dirmi qualcosina senza svelare troppo?

Sì, c'è una sfumatura di thriller, soprattutto nella prima parte, quando il lettore ancora non sa cosa si nasconde dietro la scomparsa di Alessandro e ancora non ha avuto la possibilità di capire a fondo il ruolo ricoperto da Massimo. Tuttavia, man mano che la storia prende forma, la sfumatura di thriller si affievolisce sempre di più, fin quasi a scomparire.

- Com'e nata l'idea per questo libro?

Diciamo pure che la fissazione del treno l'ho sempre avuta (vedi risposta numero 1), quella per le bambole di porcellana anche (ne ho rotte due). Il resto è venuto da sé in una sera d'inverno: ero in centro col mio migliore amico, e vagavamo per le strade alla ricerca di corde nuove per il suo basso ed è stato allora che la storia ha preso forma nella mia mente. Ho sempre creduto che le storie abbiano uno strano modo di presentarsi: se ne stanno lì, buone buone, e tu neanche le vedi fino a quando non decidono di uscire allo scoperto. E allora...beh, non hai proprio scampo: devi scriverle.

- Quando hai scritto l'ultima parola, ponendo la parola "fine" come ti sei sentita?

Malissimo. Giuro, malissimo. Mi sentivo delusa e insoddisfatta e non riuscivo neppure a spiegarmi il perchè. Hai presente quando desideri qualcosa per tanto tempo e, quando quel qualcosa arriva, non riesci a provare neanche un briciolo di gioia? ecco, è stato così. Poi, però, col passare dei giorni, rileggendo le pagine del manoscritto, quella sensazione negativa ha ceduto il posto ad un'immensa soddisfazione: tra le mie mani avevo il mio primo vero lavoro, la mia prima opera davvero compiuta. Piena di difetti, certamente, ma comunque compiuta. E allora ho ricominciato a sorridere.

- Infine, quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Vorrei completare i miei studi in Lettere Moderne e specializzarmi nel campo della letteratura degli anni zero (la nostra, in pratica). Attualmente collaboro come promotore editoriale per la freschissima Butterfly Edizioni e mi piacerebbe continuare a lavorare in questo settore. Il mio progetto numero uno, comunque, resta sempre lo stesso: scrivere, scrivere, scrivere. E il resto (si spera) verrà da sé.

E' stato un piacere ospitarti qui nel mio blog, non resta che attendere con ansia il tuo prossimo romanzo e...augurarti in bocca al lupo per tutto!

Grazie Debora per avermi accolta in questo meraviglioso spazio! Sei un'ottima blogger, continua così.


1 commento: