Come promesso cerco di dedicare maggiore spazio ai romanzi che trattano il tema dell'Olocausto proprio perchè siamo nel mese in cui ricorre la "Giornata della Memoria".
Il libro è scritto da un grande giornalista e racconta la storia di una delle ultime testimoni di quel periodo.
«È questione di pochi anni e poi non ci saranno più testimoni in vita della Shoah. E peraltro già oggi il loro racconto, la storia della loro esperienza nel girone infernale più raccapricciante della storia contemporanea, suscita una crescente indifferenza, come se fosse l’ennesima riproposizione di una vicenda già archiviata». Enrico Mentana apre così La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah, il libro che ha appena scritto insieme a Liliana Segre, nata nel 1930 da una famiglia ebrea e deportata a tredici anni ad Auschwitz-Birkenau. Lì, ci racconta Liliana Segre, «lasciai per sempre la mano del mio papà».
La memoria rende liberi
La vita interrotta di una bambina nella Shoah
di
Enrico Mentana e Liliana Sedre
Editore: Rizzoli
Pubblicazione: 9 gennaio 2015
234 pag.
Prezzo: 17,50 euro
«Arrivati a Birkenau fummo separati, uomini e donne, e io nei miei tredici anni, senza capire dove mi trovavo, lasciai per sempre la mano del mio papà».
COTENUTO:
«Un conto è guardare e un conto è vedere, e io per troppi anni ho guardato senza voler vedere». Liliana ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia.
Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa “invisibile” agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz. Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla. Dopo trent’anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare i conti con la sua storia e la sua identità ebraica a lungo rimossa. «Scegliere di raccontare è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea».
Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa “invisibile” agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz. Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla. Dopo trent’anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare i conti con la sua storia e la sua identità ebraica a lungo rimossa. «Scegliere di raccontare è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea».
Enrico Mentana raccoglie le memorie di una testimone d’eccezione in un libro crudo e commovente, ripercorrendo la sua infanzia, il rapporto con l’adorato papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e la gioia ritrovata grazie all’amore del marito Alfredo e ai tre figli. Un racconto emozionante su uno dei periodi più tragici del nostro secolo che invita a non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi, perché «la chiave per comprendere le ragioni del male è l’indifferenza: quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore.
GLI AUTORI:
ENRICO MENTANA (Milano, 1955) dirige il TgLa7. Con Rizzoli ha pubblicato Passionaccia (2009).
LILIANA SEGRE è nata a Milano nel 1930 in una famiglia ebrea. Deportata ad Auschwitz-Birkenau all’età di tredici anni, ha perso nel lager il padre e i nonni paterni. Oggi ha tre figli e tre nipoti. Nel 1990 ha incominciato a raccontare la sua esperienza da sopravvissuta e ha ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze per il suo impegno di testimone.
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