RECENSIONE:
Un romanzo sulla bomba atomica di Hiroshima ma da una prospettiva diversa rispetto alle storie lette finora.
Rimane sullo sfondo, segnando comunque una linea netta, un punto di rottura tra il prima e il dopo.
Un connubio tra passato e presente, antiche tradizioni e modernità, tra oriente e occidente.
Una storia vera raccontata con estrema delicatezza ed una sincerità disarmante, che arriva dritta al cuore facendoti provare sentimenti contrastanti.
Resti in ascolto cercando di creare un certo distacco per non farti travolgere dal quel senso di impotenza e tristezza che inevitabilmente questo tipo di lettura ti porterà, ma è impossibile perché la scrittrice sembra che sia seduta proprio di fronte a te e con semplicità ti mostra una storia, una di quelle tante vite che in quel 6 agosto 1945 sono state spezzate o cambiate irrimediabilmente.
E' una finestra su un passato lontano ma impossibile da dimenticare, su realtà taciute e difficili da comprendere, forse perché comunque la cultura giapponese per molti versi, ci è ancora estranea.
Narrato non in prima persona come mi aspettavo, eppure questo non pregiudica il legame che inevitabilmente si instaura tra il protagonista e il lettore.
Yuriko - la protagonista - e' una donna forte, indipendente e molto emancipata per quell'epoca, che per orgoglio rinuncia all'amore della sua vita fino alla fine dei suoi giorni.
Scelta saggia? Sinceramente non lo so.
Ma so che ho provato una profonda ammirazione per lei, perché nonostante tutto non è mai venuta meno ai suoi principi.
Yoshi - il protagonista - un ragazzo troppo debole per saper cogliere la felicità, anche se in realtà ha solo cercato di adempiere ai suoi doveri di figlio - doveri a cui era inconcepibile sottrarsi in Giappone a quei tempi - ma sicuramente una scelta che ha rimpianto per tutta la vita.
E in questi casi, come in molti altri, ci si chiede come sia possibile che siano stati - e in alcuni Paesi lo sono ancora - ad essere gli "usi e costumi" a condizionare la vita delle persone, e' incomprensibile ma solo perché noi siamo nati dove si ha la facoltà di scegliere.
Un romanzo breve ma intenso e coinvolgente da rieleggere ancora e ancora...
Voto: 4 stelline e 1/2
"MIA AMATA YURIKO"
di Antonietta Pastore
Editore: Einaudi
Pubblicazione: 19 gennaio 2016
136 pag.
Prezzo: 16,50 euro
CONTENUTO:
Yuriko è una ragazza caparbia, vitalissima, che vive con la sua famiglia, d'origine contadina, sull'isola di Etajima, vicino all'Accademia navale. Yoshi appartiene invece a una stirpe di samurai, è uno dei migliori allievi dell'Accademia, ma si è iscritto solo per volere dei genitori - la sua vera passione è la poesia. In tempo di pace, il matrimonio tra i due sarebbe stato impensabile, ma di fronte alla possibilità che Yoshi venga mobilitato da un momento all'altro, anche i suoi impettiti genitori si ammorbidiscono, acconsentendo alle nozze. L'amore di Yuriko e Yoshi rischia però di essere un'altra vittima della bomba atomica. Yuriko infatti, non avendo da un po' notizie del marito, imbarcato su una nave della flotta giapponese, la mattina del 6 agosto 1945 prende il traghetto diretto a Hiroshima, per andare a chiedere informazioni alle Poste centrali... Antonietta Pastore sa condurci con garbo e sapienza nell'universo giapponese, facendoci da guida tra i colori e i sapori di una società dai codici spesso indecifrabili.
CHE NE DITE VI PIACEREBBE SE USASSIMO
QUESTO LIBRO PER L'INIZIATIVA
"UN LIBRO IN VALIGIA"?
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