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martedì 4 aprile 2017

Recensione: "TREDICI"

"TREDICI"

di Jay Asher
Editore: Mondadori
Pubblicazione: 14 marzo 2017
240 pag.
Prezzo: 17,00 euro

CONTENUTO:

Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori...  
Ve lo prometto.” 

Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall’altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze.


RECENSIONE:

Dopo aver letto solo le prime pagine mi è subito stato chiaro del perché del suo successo tra gli adolescenti. Un tema sociale importante, quanto più che attuale, mascherato da thriller e narrato da un loro coetaneo, che ti mostra il rebus dietro cui si nasconde chi ha tessuto le fila di questa tragica storia. 

All'inizio credi che sia impossibile che qualcuno possa giungere ad una tale soluzione così senza ripensamento alcuno e forse con un pizzico di leggerezza, ma man mano che ascolti anche tu quelle parole - come se nella tua mente avessi spinto il tasto play insieme a Clay - direttamente  da chi quegli abusi l'ha subiti con quella voce chiara, forte, graffiante a tratti strafottente indirizzata tanto a coloro che hanno contribuito al suo epilogo quanto a te spettatore impotente, ti sembra di riuscire a comprendere meglio il motivo del suo folle gesto.
"L'effetto valanga" frase scritta più volte a cui in un primo momento forse non riesci a dare il giusto valore ma che col progredire della storia si fa strada con tutto il suo peso nei ricordi di quella ragazza che ha scelto la morte come unica soluzione al suo essere vittima.
Molto spesso non si pensa che un determinato comportamento fatto di parole o gesti, inizialmente poco rilevante e non decisivo possa invece dare il via ad un insieme di eventi scatenanti che possono arrivare a minare le condizioni di vita di una persona.
Le parole di Hannah ti scorrono dentro cariche di una tale sofferenza che è quasi papabile, ti senti mancare l'aria per quanto sei sopraffatto dal dolore, dal senso d'impotenza verso qualcosa che sai di non poter cambiare, verso cui stai perdendo ogni speranza è con essa ogni briciola della tua voglia di vivere.
Ma questo libro ha due voci quella di Hannah e quella di Clay che procedono insieme, simultaneamente: la prima di colei che si è trovata stretta alle corde da un susseguirsi di situazioni che non le hanno dato più scelta e l'altra di chi avrebbe potuto aiutarla se solo avesse guardato oltre l'apparenza ma che purtroppo si ritrova soltanto ad ascoltare una voce lontana, registrata su delle vecchie cassette.
Ti chiedi perché non ha chiesto aiuto, lo gridi nella tua testa insieme a Clay, consapevole come lui che ormai è troppo tardi.
Ma si può veramente fare qualcosa? 
Io credo di sì basta anche solo guardare...ma guardare davvero, senza far finta e girarsi dall'altra parte.
Chiudi il libro con un velo di tristezza calato sul cuore perché anche se il finale ti ha dato una flebile speranza che quei messaggi incisi su nastro avranno cambiato per sempre la vita di coloro che li hanno ricevuti, qui nella vita vera realizzi che fin troppo spesso queste storie affollano le cronache del nostro telegiornale.


Voto: 5 stelline



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