RECENSIONE:
Questo nuovo libro di John Green è molto differente dai suoi precedenti romanzi, nonostante tutte le sue storie siano molto introspettive - certo chi più, chi meno - ma in questa è il fattore dominante.
Ha voluto dare voce ad un problema di cui si parla poco, che la società riconosce ma di cui si vergogna, per il quale a volte non si chiede neanche aiuto.
Come rivela lui stesso in un'intervista, le malattie mentali esistono ma con un'adeguato supporto medico si può affrontarle e vivere comunque la propria vita, ne è lui stesso la prova.
Ti racconta di Aza, all'apparenza una ragazza come le altre ma che in realtà combatte ogni momento di ogni singolo giorno con i suoi pensieri intrusivi, come dice il suo psichiatra.
Pensieri che la dissociano dalla realtà e da se stessa, per i quali a volte diventa un pericolo anche per la propria incolumità e per cui sente di perdere ogni giorno la sua battaglia personale di condurre una vita normale.
Nonostante ce la metta tutta per cercare di convincersi che non si è i propri pensieri e che è possibile non ascoltarli, la sua mente viaggia su un'altra frequenza che la isola dal resto del mondo, rendendo difficile coltivare le amicizie e ancor più lasciarsi andare all'amore, seppur riconosce di riuscire a provarlo in qualche modo.
È talmente vivida e reale l'immagine che hai di lei nella tua testa mentre leggi, che ti sembra di essere risucchiato anche tu in questo vortice senza fine di pensieri folli, tanto da sentirti come alla deriva in un mare denso di astruse sensazioni.
Se l'intento di Green era di farci capire attraverso un romanzo almeno un pizzico di ciò che si prova quando si hanno questo tipo di problemi...beh c'è riuscito in modo esemplare direi.
Questa storia mi ha portato a riflettere molto su questo argomento e devo dire che quando si attraversano periodi difficili o quando la vita ti mette a dura prova cambiando radicalmente il suo percorso, è facile lasciarsi sopraffare da pensieri ossessivi, quindi in un certo senso comprendo, anche se in piccola parte ovviamente, come possa essere estremante difficile riuscire ad uscirne.
Mi sono chiesta da subito il perché di questo particolare titolo e durante la lettura ne scopriamo il motivo - che chiaramente non voglio anticipare perché credo sia giusto che ognuno lo scopra da solo - però posso dire che tutti a volte abbiamo delle "tartarughe all'infinito"...
Voto: 4 stelline
Ciao, mi segno il titolo. D Green ho letto solo Colpa delle stelle e come libro mi è piaciuto.
RispondiEliminaCiao Robby! "Colpa delle Stelle" è un libro che non si dimentica, ma questo è molto particolare, certo fa riflettere... Buon week end!
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