di
RICHARD K. MORGAN
Editore: Gargoyle
Pubblicazione: 17 maggio 2012
491 pag.
Prezzo: 18,00 euro
L’AUTORE FANTASY PIÙ PROVOCATORIO
DEGLI ULTIMI TEMPI
Dopo essere esploso come autore di thriller Sci-Fi, Richard K. Morgan volge al fantasy con la saga “A Land Fit for Heroes”, di cui Sopravvissuti è il primo episodio.
Il romanzo – in cui resta il sapiente tratto thrilling tipico di Morgan – risulta tra le opere fantasy più spiazzanti degli ultimi anni, sia per i temi (corruzione, omosessualità, tossicodipendenza, commercio degli schiavi, discriminazione di genere), sia per lo stile (a scene d’azione concitate e dal ritmo velocissimo si alternano intensi flussi di coscienza e monologhi interiori, tecniche narrative di solito incontrate in altro tipo di letteratura), sia per il linguaggio (crudo e triviale).
I principali personaggi di Sopravvissuti spiccano per spessore psicologico e sfaccettature: sono tre veterani ribelli, inaspriti ed emarginati, motivo d’imbarazzo per le loro stesse comunità d’appartenenza, che se si rivelano infallibili in battaglia non lo sono, però, nelle loro vite, contrassegnate da vizi, dubbi e paure.
L’autore inglese si muove nel solco della migliore narrativa epico-eroica (quella di Robert Ervin Howard e, soprattutto, di Michael Moorcock) ma, attraverso l’insistenza di aspetti scabrosi e cruenti, la sporca, attualizzandone lo spirito e il mood. Il fantasy classico è il dominio incontrastato della magia, del meraviglioso e dell’inspiegabile, che guarda con sospetto qualsiasi forma di umanizzazione; quello di Morgan, pur naturalmente contraddistinto da una visionarietà di potente suggestione, si rivela più cattivo, virulento, complesso e politicamente scorretto. Un fantasy adulto dove i confini morali sono fugaci, tutto è ribaltabile da un momento all’altro, e che offre un intrattenimento dal retrogusto amaro, molto simile a quello lasciato da alcune esperienze della vita reale.
CONTENUTO:
Ringil
Eskiath è un invincibile guerriero nel pieno
della sua giovinezza, distintosi nella celebre e cruenta battaglia di Gallows
Gap. Ripudiato dalla nobile famiglia a causa della sua omosessualità, Ringil vive ora
sostenendosi grazie ai proventi del suo passato lavoro e a quelli ottenuti dai
racconti delle sue gesta. Un giorno riceve la visita inattesa della madre, che
gli chiede di ritrovare sua cugina Sherin, rapita e ridotta in schiavitù. Ringil
comincia una ricerca irta di pericoli, imboscate e tradimenti, in costante
contatto con un mondo abbrutito dalla corruzione.
Incontrerà,
così, i suoi antichi sodali: Lady Archeth, unica superstite della stirpe dei
grandi scienziati Kiriath, ed Egar Dragonbane, nomade Majak, anch’essi valorosi
combattenti a Gallows Gap. Archeth è
tra i consiglieri più ascoltati di Jhral Khimran II, il dissoluto Imperatore di
Yhelteth, mentre il capotribù Egar è caduto in disgrazia tra i Majak per le sue vedute
moderne, maturate dalla conoscenza di civiltà più avanzate.
Intanto la pace duramente conquistata cede il posto al desiderio di potere e di
conquista riaccendendo l’antica tensione tra la Lega del Nord e l’Impero
Yhelteth, mentre una minaccia ancora più terribile si profila all’orizzonte: i
Dwenda, un formidabile popolo
guerriero, più veloce, agile e feroce di qualsiasi altro nemico che memoria
ricordi…
Breve Estratto:
Ringil
riconobbe il dolore persistente che era dietro a tutto questo. Perdita. Il sapore del rimpianto
colorato di blu, così penetrante da non potere mai scandagliare il fondo. Era la
vittoria a Rajal che non era mai arrivata, era suo fratello che si allontanava
nel lungo corridoio di legno scuro, era la vita che avrebbe potuto vivere a
Yelteth se il disgusto e l’ira altrui non l’avessero, invece, mandato via in
disgrazia. Erano le schiave che non aveva potuto liberare, le donne e i bambini
di Ennishmin che urlavano e che non aveva potuto salvare, le cataste di morti
silenziosi e le case distrutte e in rovina. Era ogni decisione sbagliata che
aveva preso, ogni sentiero che non era riuscito a percorrere, tutti ora si
aprivano a ventaglio e gli venivano mostrati affinché lui capisse...
L'AUTORE:
Richard K. Morgan è nato
a Londra nel 1965. Laureato in Storia a Cambridge, ha insegnato inglese
all’estero per quattordici anni fino alla pubblicazione di Altered Carbon nel 2002 (Bay City, Nord 2006), suo formidabile
esordio letterario nel segno del cyberpunk. Il romanzo – il primo della
serie Sci-Fi con protagonista il cinico ex soldato Takeshi Kovacs – si rivela
un tale successo che viene opzionato per il cinema dal produttore di Matrix Joel Silver e dalla Warner Bros e
conquista il prestigioso “Philip K. Dick Award”. Seguono Broken Angels, nel 2003, e Woken Furies, nel 2005 (entrambi
pubblicati da Nord nel 2005 e nel 2008 coi titoli Angeli spezzati e Il ritorno delle furie). Altri romanzi
degni di nota sono Market Forces
del 2004, i cui diritti sono stati venduti alla Warner Bros, e Black Man del 2007, vincitore dell’“Arthur
C. Clark Award”. Tra il 2008 e il 2011 pubblica la sua prima saga fantasy,
formata da Sopravvissuti e
The Cold
Commands.
Morgan usa il genere (la
fantascienza prima e il fantasy
poi) per sviscerare le storture del nostro mondo e delle nostre società,
presentando una affatto scontata continuità nel valore della sua produzione, che
comprende anche due miniserie di fumetti per Marvel Comics.
Vive tra la Scozia e la
Spagna.
www.richardkmorgan.com
Su
Sopravvissuti hanno
detto:
Morgan
ci restituisce il genere cappa e spada in una cifra contemporanea crudamente
seducente.
- The
Times -
Dopo cinque romanzi di
fantascienza che hanno esplorato gli aspetti più oscuri delle lotte per il
potere, Morgan volge al fantasy
classico. Ciò che rimane costante è l’attenzione nel creare complesse
realtà politiche e personaggi forti, posti ai margini della
società.
- The
Guardian -
Più che piegare i cliché
del fantasy, Morgan li prende ad
accettate e poi gli dà fuoco.
- Joe
Abercrombie -
Ciò che
alza la posta dal fantastico meramente ipernarrativo è il fatto che Morgan ha
scritto un romanzo fortemente proteso verso la caratterizzazione dei personaggi.
Tutti i generi sopravvivono e prosperano attraverso una loro riconfigurazione ed
è quanto succede in
Sopravvissuti, dove Morgan rifacendosi a un modello conosciuto
– il fantasy,
appunto – lo
rielabora, piegandone le convenzioni per adattarle a qualcosa di completamente
nuovo e personale. Incalzante ed epicamente
evocativo.
- James
Jones, Gaydar
Nation -
Sopravvissuti incorona Morgan uno dei
più audaci scrittori fantasy dei
nostri tempi.
- Attitude -
Un racconto epico di dèi
e magia, tradimento e sopravvivenza che non delude. Le descrizioni di Morgan non
sono per stomaci deboli, ma per coloro che preferiscono togliere via
la glassa.
Sopravvissuti è
uno straordinario esempio di fantasy
moderno.
- Waterstone’s
BookS Quarterly -
Stile robustamente
viscerale, ritmo incalzante, trama coinvolgente, personaggi memorabili, Sopravvissuti ti avvinghia sin dalla prima
pagina.
- SFX -
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