Villa Diodati |
Ho aspettato di avere tra le mani questo piccolo tesoro della storia della letteratura - appena pubblicato dalla casa editrice Nova Delphi Libri - prima di parlarvene, è un libro particolare certo, forse per gli amanti del genere, ma io credo che chiunque abbia un pò d'interesse per i classici della letteratura, probabilmente dovrebbe averne una copia nella propria libreria.
Il libro s'intitola "Fantasmagoriana" ed è la raccolta dei racconti che nel lontano 1816, a Villa Diodati, dimora di Lord Byron, influenzarono Mary Shelley e John Polidori nella stesura dei loro capolavori immortali: "Frankenstein" - articolo qui - e "Il Vampiro".
Inoltre uno dei titoli - "La Sposa Cadavere" - è il racconto da cui Tim Burton prese spunto per il suo omonimo cortometraggio realizzato con la tecnica dello stop motion nel 2005.
360 pp. - 15,00 euro |
“Trascorsi l’estate del 1816 nei dintorni di Ginevra. La stagione fu fredda e piovosa e alla sera ci si riuniva attorno al fuoco scoppiettante e talvolta ci divertivamo a leggere storie tedesche di fantasmi… Questi racconti risvegliarono in noi un giocoso desiderio di imitazione.”
Così Mary Shelley ricorda l’impatto fulminante che lei e il piccolo gruppo di letterati riuniti a villa Diodati (Lord Byron, Percey B. Shelley, John Polidori e Claire Clairmont) ebbero con Fantasmagoriana, volume di immensa suggestione che raccoglieva otto storie del soprannaturale uscite in Germania a partire dalla fine del Settecento.
Pubblicato anonimamente a Parigi solo nel 1812 dal geografo Benoît Eyriès il libro si ispirava direttamente agli spettacoli di “fantasmagorie” che, attraverso la combinazione illusionistica di immagini, luci e suoni, evocavano spettri ed eccitavano i sensi con una verosimiglianza che verrà superata solo dal cinematografo.
È da segnalare come questa sia la prima edizione completa della Fantasmagoriana ad apparire in libreria proprio da quel lontano 1812. Un accurato saggio introduttivo, apparati e note esplicative inquadrano le origini e le fortune del testo che - fra la Ginevra di Byron, Shelley e Polidori e la Parigi di Nodier, Dumas, Mérimée e Gautier – incrocia e orienta le origini stesse del fantastico moderno.
Non ho ancora avuto modo di iniziarlo ma vi assicuro che non vedo l'ora!
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