Domani in contemporanea l'uscita in libreria e nelle sale cinematografiche del romanzo "Quanta stella c'e' nel cielo" di Edith Bruck, la storia del ritorno alla vita di una sopravvissuta ai campi di concentramento.
Edith Bruck offre in queste pagine la storia palpitante di un'epoca cruciale del dopoguerra, quando tutto era in fermento tra mille difficoltà.
Un'altissima meditazione sulla speranza, sulla straordinaria forza e fragilità di chi va verso una rinascita.
E la grande capacità della Bruck è il risvegliare violente emozioni nel lettore.
IL LIBRO:
di
Edith Bruck
Editore: Garzanti
Pubblicazione: 16 gennaio 2014
208 pag.
Prezzo: 9.90 euro
Il dopoguerra negli occhi
di una sopravvissuta:
Quanta goccia c'è nell'oceano?
Quanta stella c'è nel cielo?
Quanto capello sulla testa
dell'uomo?
E quanto male nel cuore?
Sándor Petöfi
CONTENUTO:
«Quanta stella c'è nel cielo» non
è un errore, è il primo verso di una ballata amara del giovane Petöfi, il grande
poeta ungherese. Quei versi sono tra le poche cose che Anita porta con sé,
insieme a molti ricordi laceranti.
Anita non ha ancora sedici anni.
È una sopravvissuta ai campi. È bella, è sensibile, le prove della vita le hanno
tatuato l'anima. Sta fuggendo da un orfanotrofio ungherese per andare a vivere a
casa di una zia, Monika. Eli, il giovane cognato di Monika, è venuto a prenderla
al confine per accompagnarla nel viaggio in Cecoslovacchia, dove si ritrova
clandestina in un mondo ancora in subbuglio.
Ma tutto questo a Eli non
interessa: lo attira solo il corpo di quella ragazza e già sul treno, affollato
di una moltitudine randagia, inizia a insidiarla in un gioco cinico e crudele.
Quanta stella c'è nel
cielo è un romanzo dai risvolti inattesi. Racconta come si possa tornare
dalla morte alla vita. E come, a volte, il cammino per ritrovare la speranza
possa seguire trame imprevedibili. Protagonista, intorno ad Anita, è un'umanità
dolente, alla ricerca di una nuova esistenza: c'è chi vuole dimenticare e chi
vuole ricordare, chi mette radici e chi si imbarca per la terra promessa, chi
vuole rifiutare per sempre ogni violenza e chi invece pensa che l'unico dovere
è, dopo tutto, imbracciare il fucile per non essere mai più vittima.
L'AUTRICE:
Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944, poco più che bambina, il suo primo viaggio la porta nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen… Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua.
Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un'autobiografia che ha per tappe l'infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei Lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l'omonimo film.
È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Nuda proprietà (1993), Lettera da Francoforte (2004) e ancora Privato (2010), La donna dal cappotto verde (2012) e Il sogno rapito (2014). Nelle sue opere il più delle volte ha reso testimonianza dell'evento nero del XX secolo. Nella lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue. Tra gli altri, è traduttrice di Attila József e Miklós Radnóti.
COMMENTI:
«Edith Bruck riesce a coniugare la necessità di ricordare con la pulsione verso la vita. La voglia di proiettarsi nel futuro con la forza del vissuto.»
Carlo Lizzani
«Le dolorose esperienze di Anita aprono questioni sui grandi temi storici, esistenziali, sui rapporti fra gli esseri umani, e sulla relazione dell'uomo con la trascendenza, cioè con un possibile Dio.»
La giuria del premio Viareggio-Rèpaci
IL FILM:
"ANITA B."
USCITA CINEMA:
GENERE: Drammatico
REGIA: Roberto Faenza
SCENEGGIATURA: Roberto Faenza, Edith Bruck
ATTORI:
Eline Powell, Robert Sheehan, Antonio Cupo, Nico Mirallegro, Andrea Osvárt
GENERE: Drammatico
REGIA: Roberto Faenza
SCENEGGIATURA: Roberto Faenza, Edith Bruck
ATTORI:
Eline Powell, Robert Sheehan, Antonio Cupo, Nico Mirallegro, Andrea Osvárt
TRAMA DEL FILM:
È la storia di Anita, un'adolescente di origini ungheresi sopravvissuta ad Auschwitz, accolta dall'unica parente rimasta viva: Monika. Nella nuova casa Anita si trova ad affrontare una realtà inaspettata: nessuno, neppure l'attraente Eli, con cui scoprirà l'amore, vuole ricordare il passato. Tra gli incontri con indimenticabili personaggi e la toccante amicizia con il giovane David, Anita si trova presto a dover prendere una decisione che richiederà un grande coraggio...
«È stato Furio Colombo a suggerirmi di leggere il libro.
Un po’ mi spaventava una storia così forte.
Quando ho finito di leggerlo, ho avuto una crisi di pianto.
Mi ha sconvolto.»
Roberto Faenza
(Regista)
«È un vero romanzo di formazione.»
Liliana Cavani
(Regista)
TRAILER:
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