Oggi resto in tema "per non dimenticare" con un altro libro "Il parrucchiere di Aushwitz" di Eric Paradisi, che attraverso il racconto di una vicenda privata, dà vita a tutta la forza tragica dell'avvenimento più tremendamente disumano: la Shoah e la devastazione di un'intera generazione in Europa.
Due storie divise dal tempo che hanno in comune la forza dell'amore che infonde coraggio e speranza al di là di tutto.
di
Eric Paradisi
Editore: Longanesi
Titolo originale: "Blond Cendré"
Pubblicazione: 10 settembre 2015
300 pag.
Prezzo: 16,40 euro
Questo romanzo oppone alla violenza della tragedia
la forza di una dichiarazione d'amore
In una gelida notte d’inverno, la voce di Flor si leva sulla città innevata per raccontare, in un canto intimo e toccante, una storia all’uomo che ama: la storia di suo nonno Maurizio, barbiere del ghetto in una Roma occupata dai nazisti, e di Alba, la ragazza dai capelli biondo cenere che crede in un futuro diverso e che per questo ha abbracciato la Resistenza. Fortunosamente scampato alla retata che gli ha portato via l’intera famiglia, Maurizio trova rifugio nell’appartamento di Alba, dove, giorno dopo giorno, fra speranza e trepidazione, attende che lei faccia ritorno dalle sue missioni clandestine. Finché non arriva la domenica: allora, come in un rituale tutto loro, le spunta i capelli rinnovandole la sua promessa di una vita insieme dopo la guerra. Il sogno, però, si infrange in una mattina di primavera, quando i fascisti li sorprendono nel sonno: lei finisce in carcere, lui su un treno diretto ad Auschwitz. Lì, nel più funesto dei campi, Maurizio riuscirà a sopravvivere proprio grazie alla sua destrezza con forbici e rasoio e all’inestinguibile ricordo di quel volto, di quei capelli. Ma la neve continua a cadere, intanto, e il racconto di Flor, intrecciandosi con quello della propria vicenda amorosa, si fa struggente messaggio per l’amato, invito accorato a trovare, a sua volta, la forza e le motivazioni con cui far fronte al distacco e agli eventi di una storia che sembra perennemente riecheggiare se stessa.
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