Dopo un'assenza di circa 1 mese da questa particolare rubrica eccomi qui ad aggiornarla con nuovi libri scovati, consigliati e magari anche ritrovati...
Mentre navigavo nel catalogo della casa editrice "Elliot Edizioni" ho "scovato" un titolo, non recentissimo, ma che ha destato subito il mio interesse, cosi' ho pensato di parlarvene
- magari piacera' anche a voi! -
Si tratta di:
"Senza di Te"
di
L'AUTRICE:
Inês Pedrosa è nata a Coimbra nel 1962. Ha lavorato per numerose riviste e giornali, alla radio e alla televisione. Ha curato diverse antologie poetiche e la fotobiografia di José Cardoso Pires. Dal febbraio 2008 è direttrice della Casa Fernando Pessoa di Lisbona. Ha pubblicato quattro romanzi. Mi manchi è il terzo che ha scritto e il secondo che esce in Italia.
INTERVISTA A INES PEDROSA:
Senza di te è un libro sulla vita o sulla morte?
È un libro sulla morte intesa come il grande fantasma della vita, visto che tutta la nostra esistenza è una continua danza con la morte.
Sì, è vero, penso che i sentimenti siano il grande motore della specie umana, l’amore, l’amicizia o anche la loro assenza. La storia dell’arte è una storia di sentimenti, la rielaborazione di come essi sono stati pensati e vissuti durante i secoli.
All’inizio mi ha aiutato molto, ho cominciato a scrivere a 19 anni e il giornalismo ti insegna la disciplina e a conoscere il mondo. Poi via via ha complicato le cose perché questo stesso giornalismo ti assorbe del tutto, io poi sono maniacale con la scrittura. Per cui lavorare sulla propria voce, tipico del romanzo si è rivelato inconciliabile con la ricerca di una voce comune, propria, invece, del giornalismo.
Credo che ad incuriosire siano soprattutto i temi trattati, dai sentimenti al potere, all’ambizione e agli equivoci causati dalla fragilità umana. Anche se quando scrivo non penso a questo, non penso al successo o meno che le mie parole incontreranno nel pubblico. Dai lettori italiani mi aspetto esattamente lo stesso che dai loro omologhi portoghesi, tedeschi o brasiliani. I sentimenti non hanno patria e la letteratura non conosce frontiere.
Non saprei, non c’è un processo vero e proprio per me, piuttosto la necessità di trasformare sogni, esperienze, intuizioni in personaggi e parole.
A volte parto da una storia che ho ascoltato, altre da una frase. Nel caso di Senza di te mi è venuta l’idea di una donna appena morta ma ancora legata alla vita e soprattutto al calore delle parole. Possiamo chiamarla ispirazione ma poi il resto del libro è stato un lavoro duro e intenso.È da un anno che sono alla guida della Casa, stiamo lavorando moltissimo perché possa trasformarsi in una fondazione, il che potrebbe sburocratizzarla e darle molte più opportunità. Del resto la letteratura ha giocato sempre un ruolo molto importante nella storia della cultura portoghese e continua a giocarlo, generazione dopo generazione, soprattutto nei romanzi e nella poesia.
Mi piacciono molto la vostra lingua e la vostra cultura, in letteratura sono una grande estimatrice dei libri di Elsa Morante e di Cesare Pavese. Ma non penso di conoscere così a fondo l’Italia da poter scrivere del vostro paese. Chissà, magari in un futuro più lontano…
FONTE: Panorama.it
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