Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni... W. Shakespeare

martedì 24 aprile 2012

In Libreria: "LA DONNA DAL CAPPOTTO VERDE"

di
Edith Bruck
Editore: Garzanti
Pubblicazione: Febbraio 2012
128 pag.
Prezzo: 15,60 euro

La giuria dei Critici della XXVIII edizione del Premio letterario nazionale
per la donna scrittrice “Rapallo-Carige” ha attribuito a
Edith Bruck
il premio speciale alla Carriera con la seguente motivazione:
“Già vincitrice nel 1989 del Premio Rapallo-Carige con “Lettera alla madre” e autrice di numerosi romanzi e racconti sul tema dell’olocausto, inLa donna dal cappotto verde Edith Bruck torna ad affrontare questo sconvolgente argomento attraverso il filtro della memoria, sollecitata dal casuale incontro tra una deportata, allora bambina, e la sua aguzzina di Auschwitz. Opera di grande tensione emotiva, recupera dalla grande storia la lezione di una tragedia e il monito a non ricadere nella spirale della violenza collettiva”.
Il premio sarà consegnato in occasione della cerimonia conclusiva che si svolgerà a Rapallo, nel parco di Villa Tigullio, sabato 23 giugno 2012.


CONTENUTO:

È una mattina qualsiasi di un giorno qualsiasi. Lea Linder sta comprando il pane. Nel negozio la osserva una donna anziana. È avvolta in un cappotto verde. Le si avvicina e quasi urla: «Sei Lea, la piccola Lea di Auschwitz!». E fugge, scompare.
Come ha fatto quella donna a riconoscerla dopo tanti anni? Chi è? Chi era? Lea non riesce più a darsi pace. La cerca. Vuole scovare quel fantasma. Si sforza di ricordare. Se conosceva il suo nome, può essere stata un’aguzzina nel luogo dell’ignominia?
Riesce a individuarla. Incontrarla. E ancora a temerla come la bambina di allora, dibattendosi tra il perdono e la rivalsa.
Edith Bruck, straordinaria testimone della più grande tragedia del nostro tempo, affronta con fine sensibilità e sapienza narrativa due temi chiave che segnano l'esistenza di tutti noi: la memoria e la pietà. La donna dal cappotto verde li indaga facendone il motore di una storia, la storia – possibile e impossibile – di due donne che si cercano, oltre il dolore e la colpa.

ESTRATTO:

«Lea sente il proprio nome e si volta verso la direzione del richiamo ma non vede nessun conoscente sul luogo.
“Sei Lea, la piccola Lea di Auschwitz! Sì, sì...” sente ripetere, e i suoi piedi s’inchiodano al suolo.
Il suo sguardo è immobile. Ha di fronte una donna che uscendo frena i passi, quasi si scontra con la sua figura paralizzata.»


L'AUTRICE:

Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944, poco più che bambina, il suo primo viaggio la porta nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen…
Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua.
Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un’autobiografia che ha per tappe l’infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei Lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l’omonimo film.
È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Nuda proprietà (1993), Lettera da Francoforte (2004), Quanta stella c’è nel cielo (2009), da cui è in fase di realizzazione un film di Roberto Faenza, e ancora Privato (2010). Nelle sue opere il più delle volte ha reso testimonianza dell’evento nero del xx secolo. Nella lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue. Tra gli altri, è traduttrice di Attila József e Miklós Radnóti

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