Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi,
Paola Calvetti - autrice del libro "Olivia" - celebra il Maestro attraverso quella che egli stesso considerava
la sua opera più imperitura e insieme dà vita a un libro intenso e inconsueto,
che racconta come l’arte sia inestricabilmente congiunta alla vita e possa
renderla degna di essere vissuta.
di
Paola Calvetti
Editore: Mondadori
Pubblicazione: agosto 2013
128 pag.
Prezzo: 10,00 euro
L’amore
per la musica celebrato attraverso le vite
dei
musicisti di Casa Verdi.
Un
romanzo allegro cantabile.
CONTENUTO:
«Delle mie opere, quella che mi piace di più è la
Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto
non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del
risparmio»: così scrive Giuseppe Verdi in una lettera.
Unica al mondo nel suo
genere, la Casa di Riposo voluta dal grande Maestro – che le destinò la propria eredità – aprì
i battenti nel 1902: oggi tutti a Milano sanno dove si trova Casa Verdi, tra le
cui mura austere e accoglienti vivono decine di musicisti anziani e non solo.
È
in questa Casa speciale che Paola Calvetti sceglie di immaginare la vita di
Ada, eccentrica cameriera che cova un sogno nel cuore:
un personaggio “emarginato” e struggente, come Rigoletto, come Violetta, come
tanti altri che Verdi rese immortali nelle sue opere. Muovendosi in punta di
piedi, Ada conosce tutti gli ospiti e di tutti
“colleziona” le vite ardenti. Piera, che muove ancora con grazia le mani sul
pianoforte, Kimiko, soprano giapponese, Luisa, la famosa Annina che cantò nella
Traviata insieme a Maria Callas, Ferro, il violinista gentiluomo che in gioventù
spezzò decine di cuori, e gli altri si preparano con trepidazione a una grande
festa, e intanto lasciano riaffiorare le proprie passioni non sopite.
Come la
musica, che non teme il tempo, come l’amore, che può
(ri)nascere anche tra le pareti di Casa Verdi...
Con le dita
stringevo il bordo della poltrona di velluto rosso e per l’eccitazione non
riuscivo nemmeno a sollevare il programma che la Luisa mi aveva regalato.
Potevo dirle che conoscevo il libretto riga per riga? Che Violetta per me è una specie di sorella e raccontarle di quando ha
cominciato a frullarmi in testa l’amore per l’opera? Potevo confessarle che per
me non c’è posto migliore al mondo e che dentro un’opera sono persino contenta di
soffrire?
Quando il sipario si è alzato, le luci si sono abbassate e si è accesa
la musica, alla Luisa ho solo detto: «Grazie».
PAOLA CALVETTI, giornalista, ha lavorato
alla redazione milanese del quotidiano «la Repubblica». Dal 1993 al 1997 ha diretto l’Ufficio
Stampa del Teatro alla Scala e, in seguito, è stato direttore della
Comunicazione del Touring Club Italiano. Oggi
scrive per il «Corriere della Sera» e il settimanale «Io Donna» e cura la Posta
del cuore del settimanale «TuStyle». Finalista
al premio Bancarella con il romanzo d’esordio, L’amore segreto, nel 2000 ha pubblicato L’Addio, nel 2004 Né con te
né senza di te, nel 2006 Perché tu mi
hai sorriso (tutti oggi in edizione ebook Mondadori) e nel
2009 Noi due come un romanzo
(Mondadori), seguito nel 2012 sempre per Mondadori da Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili.
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