Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni... W. Shakespeare

lunedì 2 novembre 2015

Per non dimenticare...

Durante questo isolamento forzato dal blog ho perso parecchie uscite letterarie e una di queste è il "Il cielo sopra l'inferno".
Una storia vera tenuta nascosta per oltre 70 anni, un altro aspetto dell'orrore nazista, la realtà di Ravensbrück, il campo di concentramento per sole donne.
Grazie a interviste esclusive e documenti inediti, Sarah Helm ci offre una vivida ricostruzione e una testimonianza indimenticabile di uno dei capitoli più tristi della nostra Storia.
Inutile sottolineare quanto mi stia a cuore questo argomento ne quanto trovi assurdo che se ne debba parlare solo durante il periodo della Giornata della Memoria. 

di
Sarah Helm
Editore: Newton Compton
Pubblicazione: 8 ottobre 2015
720 pag.
Prezzo: 12,90 euro

All’orrore sono sopravvissute in poche,
 alla Storia tutte

CONTENUTO:

Maggio 1939. 
Centinaia di donne – casalinghe, dottoresse, cantanti d’opera, politiche, prostitute –, provenienti da un carcere comune, raggiunsero prima in treno e poi su camion un luogo nascosto nei boschi a nord di Berlino. Attraversarono, poi, gli enormi cancelli di ferro tra gli insulti, le urla, i latrati dei cani e le percosse delle guardie. Erano le prime prigioniere di Ravensbrück, il nuovo campo di concentramento femminile “modello” ideato da Heinrich Himmler. In sei anni vi furono rinchiuse 130.000 donne, provenienti da più di venti Paesi in tutta Europa. Erano di diversa estrazione, nazionalità, credo politico; solo poche tra loro erano ebree: Ravensbrück serviva ai nazisti per eliminare tutti “gli esseri inferiori”. Zingare, esponenti della Resistenza, nemiche politiche vere o presunte, disabili, “pazze” dovettero sopportare privazioni, sevizie, malattie, lavori forzati, esperimenti “medici” ed esecuzioni sommarie. Negli ultimi mesi di guerra il lager divenne un campo di sterminio, perché era necessario far sparire in fretta “le prove” della sua reale funzione ed entro l’aprile del 1945 vi vennero trucidate tra le 30.000 e le 90.000 donne, molte con i loro bambini. Per anni, fino alla fine della Guerra Fredda, la verità su Ravensbrück è rimasta nascosta. 

L'AUTRICE:

Già redattrice del «Sunday Times» e corrispondente estera dell’«Independent», attualmente collabora con diverse testate. È autrice della biografia A Life in Secrets: Vera Atkins and the Missing Agents of WWII e dell’opera teatrale Loyalty sulla guerra in Iraq. Vive a Londra con il marito e le figlie.







4 commenti:

  1. Niente male davvero! Le storie che parlano di donne hanno sempre un'intensità particolare a mio parere ^^

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  2. Lo penso anch'io, anche se tutto ciò che riguarda la Seconda Guerra Mondiale ha un certo peso...

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  3. vorrei leggerlo, dev'essere una lettura intensa proprio perchè vera

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    1. Assolutamente!
      Anche se credo che vadano letti con un certo stato d'animo...

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