Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni... W. Shakespeare

martedì 26 aprile 2011

Rubrica: AAA. Libri Cercasi



Per questo secondo appuntamento di questa particolare rubrica, stavolta ho scelto un libro che mi e' stato consigliato da un'amica, preannunciandovi che si tratta di un genere di solito estraneo alla mia routine letteraria.

Il titolo:
"RIFLESSI DI UN POMERIGGIO D'INVERNO"


di
Laura Whitcomb
Sperling & Kupfer Editori
310 pag. rilegato
Pubblicazione: Settembre 2006

Trama:

Helen vaga sulla Terra da più di un secolo, esistendo grazie alla vicinanza di ignari umani: è uno spirito, e cerca di lenire l'inquietudine che la tormenta a causa di qualcosa accaduto in un passato ormai lontano. Mentre si trova in una cittadina della provincia americana, nella classe del professor Brown, Helen scopre che James, un'entità ultraterrena e inquieta come lei, si è impossessato del corpo di uno studente, Billy Blake, che si era trovato in bilico tra la vita e la morte. Lo sguardo del ragazzo incontra gli occhi di Helen, segue i suoi movimenti, indugia sul suo volto. E così, solo per James, per la prima volta dopo un tempo infinito lei non è più invisibile. In preda a un'emozione esaltante, comprende che la sua esistenza sta per cambiare. Non le sembra vero di poter finalmente parlare con qualcuno che riesce a vederla e sentirla, e tra i due si accende un'irresistibile attrazione. Ma Helen vuole anche ricominciare a sentire profumi, sapori, insomma, quelle sensazioni umane che le mancano terribilmente. E, soprattutto, si strugge dal desiderio di poter toccare James. Per farlo, c'è un unico modo: deve trovare un corpo in cui abitare, proprio come è successo al suo amato.

Un romanzo tenero e coinvolgente che fonde 
un'intensa vicenda d'amore con toccanti elementi di soprannaturale.

 - A dir la verita' la copertina mi aveva lasciata quasi indifferente e la trama non mi aveva certo folgorata eppure i commenti della mia amica erano stati piu' che positivi, ne era rimasta addirittura entusiasta.
Cosi' mi sono detta cosa ho da perdere?

E...
      «Difficilmente rileggerei un libro per piu' di una volta eppure in questo caso farei sicuramente un'eccezione...
A parte l'intensa e profonda storia d'amore che via via prende vita nello scorrere delle pagine, cio' che mi ha piu' colpita e soprattutto fatto riflettere e' la possibilita' che ci sia qualcosa dopo la morte, una specie di limbo se cosi' vogliamo chiamarlo, in cui non solo c'e' la probabilita' di trovare la redenzione ma addirittura la felicita' nell'amore eterno.
E cosi' anche se per poco, ho voluto credere... » 

Voto: 5 stelline

Inoltre ci sono molte referenze letterarie: Coeridge, Shakespeare, Dickens, ma soprattutto Emily Dckinson la cui poesia "Why Do They Shut Me Out of Heaven"  e' citata nel libro:

Why do they shut me out of heaven?
Did I sing too loud?
But I can say a little minor
Timid as a bird.
Wouldn't the angels try me
Just once more,
Just see if I troubled them


But don't shut the door.


Oh, if I were the gentleman
In the white robe
And they were the little hand that knocked
Could I forbid?

Traduzione:

Perche' mi lasciano fuori dal cielo?
Cantavo troppo forte?
Ma posso ripetere un po' in "minore"
Timida come un Uccello!
Volessero gli Angeli mettermi alla prova -
Soltanto una volta ancora,
Vedi solo se li ho disturbati
Ma non chiudere la porta!
Oh, se io fossi il Signore
Nella "Bianca Veste"
E loro fossero la piccola Mano che bussa
Potrei - io - vietare?

SPERO DI AVERVI CONVINTO...

Nessun commento:

Posta un commento