Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni... W. Shakespeare

domenica 3 marzo 2019

Recensione: "A un metro da te"

"A un metro da te" in libreria dal 5 marzo, è il titolo del romanzo scritto da Rachael Lippincott insieme ai due sceneggiatori Mikki Daughtry e Tobias Iaconis, pubblicato da Mondadori, che sarà anche nelle nostre sale cinematografiche dal 21 di questo mese. 
Stella  e Will hanno diciassette anni, si conoscono nell’ospedale dove sono entrambi ricoverati ed è amore a prima vista. La malattia li costringe a restare sempre a una distanza di sicurezza di un metro e mezzo, per non rischiare di trasmettersi tra loro batteri che potrebbero essere letali, e questo rende tutto molto complicato. Vivere in un tempo preso in prestito significa vivere ogni momento, e mentre le sfide si innalzano, Will e Stella scopriranno una forza dentro di loro imparando rapidamente che le possibilità di restare vicini sono infinite, anche senza sfiorarsi. Una storia sul potere dell’amore che lotta contro il tempo e lo spazio.


"A UN METRO DA TE"


dRachael  Lippincott
Mikki Daughtry e Tobias Iaconis
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pubblicazione: 5 marzo  2019
240 pag.
Prezzo: 17,00 euro

CONTENUTO: 

Come puoi amare qualcuno che non puoi nemmeno sfiorare? A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?


RECENSIONE:


Dopo un lunghissimo periodo in cui tutto ciò che mi era familiare come leggere o disegnare, quei preziosi momenti in cui riuscivo a ritrovare me stessa per stare bene, sembravano non avere più senso, perché avevo smarrito quella parte di me che amava farlo, ho ripreso un libro in mano e mi sono lasciata  coinvolgere da "A un metro da te".
Certo la mia psicologa probabilmente non la riterrebbe una buona scelta e per ovvie ragioni, ma sono contenta di averlo letto.
Avevo bisogno di qualcosa di forte per cui provare empatia, qualcosa che in fondo in fondo mi facesse sentire meno sola nella mia situazione. Magari qualcuno potrebbe dire: perché leggere qualcosa di così angosciante? Perché non cercare una storia che ti porti il più lontano possibile da terapie, ospedali, malattie di cui non esiste cura? 
Eppure per quanto possa sembrare assurdo, quando si vive una situazione analoga - almeno per quanta m riguarda - lo trovi confortante anche se sembra contorto - e forse un po' lo è. -
Un libro e un film (presto nelle sale) per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla FC, la fibrosi cistica, una malattia incurabile e che non lascia via di scampo, informazioni queste che conosciamo un po' tutti, ma tra queste pagine c'è uno spezzone di vita di chi questa malattia la vive sulla propria pelle, con tutto ciò che questo comporta, le grandi difficoltà, il quotidiano sempre più difficile, tutto quello che si deve affrontare per poter sperare di posticipare quella data di scadenza fin troppo certa.
Un libro scritto in prima persona da due ragazzi diversi eppure così uguali che condividono le stesse paure, gli stessi dubbi ma soprattutto la speranza d'ingannare il tempo solo per averne un po' di più.
Se cercate la storia d'amore sarete accontentati ma non è solo questo che troverete, preparatevi a sentire con ogni fibra del vostro essere il forte, assoluto desiderio di vivere prima di morire, ad ogni costo e nonostante tutto, perché sentire il sole sul viso, ammirare le stelle, camminare senza sentire dolore, seppur così semplici a volte sono traguardi quasi irraggiungibili per alcune persone.
E non so se sia la mia particolare condizione di salute a parlare, eppure capisco fin troppo bene l'assurda, sconsiderata voglia di scappare che prova Will nel voler lasciare l'estenuante routine fatta di ricoveri, flebo, cure sperimentali, esami diagnostici e una marea di pillole che sembrano non avere mai fine e non portare da nessuna parte se non sottrarre tempo prezioso a quel poco che ne rimane. 
Ma forse senza tutto questo ce ne sarebbe ancora meno e così non si molla e si va avanti.
Il brutto è che molto spesso - forse anche troppo direi - quando si è malati si è considerati solo per questo e ci si dimentica invece che prima di essere un malato di... si è un essere umano con dei sentimenti e dei sogni, che vanno oltre la malattia, per i quali si stringono i denti e non ci si arrende, per i quali vale comunque la pena vivere.
Una storia fondamentalmente triste ma in cui si scorge un piccolo spiraglio di luce, che ti mostra altre realtà diverse dalla tua e che innanzitutto ti fa vedere le cose da un'altra prospettiva.


Voto: 4 stelline


FILM:


A UN METRO DA TE

Titolo originale: FIVE FEET APART

Un film di Justin Baldoni
Prodotto da: Cathy Schulman e Justin Baldoni
Scritto da: Mikki Daughtry e Tobias Iaconis
Cast: Cole Sprouse, Haley Lu Richardson, Moises Arias

DAL 21 MARZO AL CINEMA


Le teen star Cole Sprouse e Haley Lu Richardson vestono i panni di Will e Stella, due malati di fibrosi cistica che si innamorano a prima vista, ma a causa della loro malattia, dovranno mantenersi ad una distanza minima di un metro.

La storia di Will e Stella contribuirà inoltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla fibrosi cistica, la malattia genetica grave per la quale non esiste ancora una cura risolutiva. Il film e il romanzo A un metro da te hanno quindi ricevuto il patrocinio della Lega Italiana Fibrosi Cistica onlus-LIFC, l’Associazione di pazienti che lavora per migliorare la qualità della vita e delle cure per le persone con fibrosi cistica.

Un amore romantico e drammatico, ostacolato da una malattia che tiene i due protagonisti lontani, privati di qualsiasi contatto fisico che possa minacciare la cura sperimentale che stanno seguendo.
Attraverso gli sguardi, i sorrisi e un amore profondo e totale come solo quello di due adolescenti può essere, i due riusciranno a farsi forza e ad avvicinarsi emotivamente l’uno all’altro infondendosi coraggio a vicenda in questo lungo percorso e trovando finalmente qualcosa che gli dia la spinta giusta per voler guarire e tornare a vivere.

I due giovani impareranno presto che ci sono infinite possibilità di stare insieme e scopriranno di avere una forza dentro capace di travalicare la distanza.