Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni... W. Shakespeare
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venerdì 23 dicembre 2011

Rubrica" "CHRISTMAS BOOK"

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Nuova Rubrica che ci accompagnera' tutto il mese di dicembre, precisamente ogni venerdi', 
- creata da questo blog - 
dove si parlera' di quei romanzi, che ispirati al tema di Natale, hanno dato vita ad una vera e propria 
"Letteratura Natalizia".



Con il Natale ormai alle porte, vorrei dedicare l'ultimo appuntamento ad un libro speciale che ancora oggi incanta adulti e bambini, sto parlando  del racconto "Lo schiaccianoci e il re dei topi", del quale ci sono due versioni:

Eta_Hoffmann2
(Die Märchen der Serapions Brüder di E.T.A. Hoffmann, 1906, illustrazioni originali di E.T.A Hoffmann)
Eta_Hoffmann4Per primo lo scrisse, in tedesco, Ernest Theodor Amadeus Hoffamnn, (uno degli scrittori più onirici e meravigliosi dell’ottocento, e fu anche un raffinatissimo illustratore), e lo pubblicò a Berlino nel 1816. La sua fantasia, probabilmente, fu ispirata dagli schiaccianoci di legno decorato che abbellivano i mercatini di Natale della Germania ottocentesca.
Nel 1838 il racconto di Hoffmann viene tradotto in francese e nel 1844 Alexandre Dumas lo “reinterpreta” limandone gli aspetti più inquietanti, e lo pubblica a suo nome. La sua versione resterà a lungo la più conosciuta, e ad essa si ispirerà Tchaïkovski per il suo immortale "Schiaccianoci".


LO SCHIACCIANOCI DI E.T.A HOFFAMMN e QUELLO DI DUMAS

Eta_Hoffmann3Il racconto di Hoffmann si apre sull’immagine di due bambini, Marie e Fritz, che nel buio aspettano venga aperta loro la porta della stanza dei doni di Natale. Sanno che è arrivato l’ospite Drosselmeyer, strano individuo, dai lineamenti bruttissimi, con una parrucca di vetro bianca e una benda su un occhio, che ama fabbricare orologi e giocattoli. I due bambini sognano ad occhi chiusi cosa porterà loro.
Fritz sogna una città in miniatura, dentro la quale dei soldati fanno i loro esercizi. Marie sogna di ricevere “un grande giardino dentro cui c’è un lago, e nel lago nuotano cigni magnifici, con dei collari d’oro…“. Non sono giocattoli meravigliosi?
Riceveranno invece un castello meccanico, di cui si stancheranno presto, e un buffo schiaccianoci vestito da Ussaro, di cui Marie si innamorerà.
Nella versione di Hoffmann, omaggio a quel mondo parallelo, onirico dell’inconscio e del sogno, così caro al romanticismo, lo Schiaccianoci si muove e vince grazie alle sue qualità di difettosità e goffaggine. Infatti, entra nell’avventura già ferito (Fritz gli ha rotto la mandibola all’inizio del racconto), e sarà Marie, con la sua innocenza di bambina, a riconoscere nella sua deformità, la meraviglia. Come premio finale, dopo un lungo viaggio iniziatico e febbrile tra il sogno e la realtà, Marie entrerà con lui, definitivamente, nel regno della bellezza: un paese paradisiaco fatto di zucchero e confetti. Nel romanticismo di E.T.A Hoffamnn, è la realtà ad essere un mondo capovolto. Quello dritto, è l’altro.

NussknackerLa versione di Dumas si apre invece sul narratore che parla in prima persona: durante la notte di Natale, si addormenta su un divano e viene svegliato da alcuni bambini in festa. Per farli stare buoni, racconta loro una storia, quella dello Schiaccianoci. Questa introduzione circoscrive con fermezza il mondo della fiaba e del sogno, così che al lettore non resta che ascoltare, insieme al pubblico bambino, una bella fiaba. Non si prova, come tra le pagine di Hoffmann, inquietudine, la realtà resta ben salda al suo posto; ed è forse per questo aspetto rassicurante che il racconto di Dumas ha avuto più successo.


 Ernst T. Hoffmann
E.T.A. Hoffmann, scrittore, compositore, direttore d'orchestra e critico musicale, fu tra i maggiori rappresentanti del romanticismo tedesco ed europeo. Nacque a Konigsberg nel 1776 e pur senza inclinazione intraprese la carriera giudiziaria. Visse a Berlino, Varsavia e Bamberg dividendo il suo tempo fra le molteplici attività.

Alexandre Dumas
Alexandre Dumas, padre (Villers-Cotterêts, Soissons, 1802 - Puys, Dieppe, 1870), romanziere e drammaturgo francese, ha scritto una quindicina di romanzi di ambientazione storica, che segnarono l'affermazione del feuilleton, genere popolare pubblicato a puntate sui giornali. 


SPERO CHE SIA RIUSCITA CON QUESTA RUBRICA, A TENERVI COMPAGNIA DURANTE L'ATTESA DELLE FESTIVITA', MA SOPRATTUTTO SPERO DI ESSERE RIUSCITA A  RIEVOCARE EMOZIONI MAGARI SOPITE, CHE SI NASCONDONO TRA LE PAGINE  DI QUESTI RACCONTI DI NATALE.



venerdì 16 dicembre 2011

Rubrica" "CHRISTMAS BOOK"

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Nuova Rubrica che ci accompagnera' tutto il mese di dicembre, precisamente ogni venerdi', 
- creata da questo blog - 
dove si parlera' di quei romanzi, che ispirati al tema di Natale, hanno dato vita ad una vera e propria 
"Letteratura Natalizia".

Questo terzo appuntamento vorrei dedicarlo ad un libro speciale - che credo abbiano tutti letto almeno una volta - sto parlando di "Piccole Donne" di Louisa May Alcott, che nel suo romanzo racconta, da un Natale all'altro, la vita di una famiglia americana durante la guerra di secessione.

(1° edizione originale 1868)

Little Women - book jacketDopo aver descritto la gioia delle quattro sorelle, Jo, Meg, Beth e Amy, in una mattinata natalizia davanti ai regali, la scrittrice sposta la sua attenzione sulla figura di una povera donna, loro vicina di casa, che ha avuto un bambino. La madre delle ragazze si reca a trovarla e, impietosita dalle condizioni in cui versa la donna e dei suoi sei figli, chiede alle ragazze di cedere la loro colazione come regalo di Natale. La donna le chiamerà angeli e le ragazze si sentiranno felici: "Fu una colazione veramente allegra, sebbene a loro non ne toccasse un solo boccone, e quando se ne andarono, lasciando il conforto dietro di loro, credo che in tutta la città non ci fossero bambine affamate, che avevano ceduto la loro succulenta colazione natalizia per accontentarsi di pane e latte".

Piccole donne è il più famoso romanzo di Louisa May Alcott, che pubblicò, per la prima volta, in due volumi, il primo nel 1868 e il secondo nel 1869 in America, con il titolo "Little Women or, Meg, Jo, Beth, and Amy".
Nel 1880 i due volumi furono riuniti in uno solo, Little Women, che continua ad essere quello letto in America. L'edizione del 1880 presenta anche alcune modifiche, legate soprattutto al linguaggio, l'American Idiom, che rispecchiava pienamente il parlato dei personaggi ma poco conveniente in una prosa letteraria. In Italia le prime traduzioni risalogono agli "anni trenta-quaranta" del Novecento e si preferì, come del resto in molti altri paesi, come la Francia e l'Inghilterra, dividere il romanzo in due parti, dato il pubblico di ragazzi a cui era stato destinato, con i due titoli "Piccole donne" e "Piccole donne crescono".
Il libro ebbe un successo immediato quando uscì e oggi è considerato un classico della letteratura per l'infanzia, consigliato dagli insegnanti e amato dai bambini.

Piccole donne

La storia è quella della famiglia Alcott, diventata March nel libro: le quattro sorelle, Margaret, Josephine, Elizabeth e Amy sono le protagoniste della storia, che si svolge intorno agli avvenimenti domestici accaduti nell'anno in cui il padre è lontano da casa perché e nell'esercito durante la Guerra Civile .le ragazze vivono come un gioco, esse tentano di lavorare ai propri difetti e cercano dei piccoli lavoretti per il sostentamento quotidiano, accompagnate da altri personaggi come la madre, la domestica Hannah e l'amico Laurie. Il lieto fine è d'obbligo e anche la riflessione su argomenti moralistici, che la scrittrice propone ai suoi lettori
seriamente ma senza essere noiosa.

Piccole donne crescono 


La seconda parte (Piccole donne crescono) è il seguito delle vicende dei protagonisti: Margaret (Meg) sposerà John Brooke, il precettore di Laurie e avrà due bambini: Demijohn e Daisy. Josephine (Jo), diventata una scrittrice famosa, dopo aver rifiutato una proposta di matrimonio da Laurie si sposerà con Fritz Bhaer, un professore tedesco di filosofia, con il quale aprirà un collegio e avrà due bambini: Teddy e Robert. Elizabeth (Beth), la piccola musicista e l'angioletto della casa, morirà, mentre la piccola Amy riuscirà a diventare una gran dama, come desiderava fin da bambina. Fra lei e Laurie, prima quasi un fratello per lei, nascerà l'amore e insieme a lui avrà una bambina, Beth.


Bibliografia



Louisa May Alcott (Germantown, Pennsylvania, Stati Uniti, 29 novembre 1832 - Roxbury, Massachusetts, 6
marzo 1888) fu una scrittrice statunitense.
Divenne famosa per aver scritto la trilogia di libri per ragazzi "Piccole Donne" (Little Women).
Figlia di Amos Bronson Alcott e Abigail May, Louisa aveva tre sorelle: Anna, Elizabeth e May. A causa delle difficili condizioni economiche in cui si trovava la famiglia, Louisa cominciò ben presto a svolgere qualunque lavoro le capitasse: insegnante, sarta, governante e più tardi scrittrice, alcuni suoi racconti brevi furono pubblicati su giornali e riviste. Il suo primo libro Flower Fables (1854), fu una raccolta di fiabe scritta per Ellen Emerson, figlia di Ralph Waldo Emerson. Nel 1860 iniziò a scrivere per il Atlantic Monthly e nel 1862-63 lavorò per sei settimane come infermiera in un ospedale di Georgetown, D.C.. Le lettere inviate a casa, furono pubblicate e unite nella raccolta "Hospital Sketches" (1863, ripubblicata con delle integrazioni nel 1869). Nelle lettere diede dimostrazione di un arguto spirito di osservazione e una sana dose di senso dell'umorismo che le valsero le prime recensioni positive.
Il successo giunse con la pubblicazione della prima parte di "Piccole Donne" (1868) nel quale descrisse con molto sense of humour e realismo episodi autobiografici della sua infanzia con le sorelle. Similmente in "Piccoli Uomini" (1871) vi sono molti episodi e tratti caratteriali presi dalla vita dei suoi nipoti che vivevano con lei a Orchard House, Concord, nel Massachusetts. L'ultimo episodio della saga fu "I figli di Jo" (1886).
Morì nel 1888 a causa di un avvelenamento da mercurio.


AL PROSSIMO VENERDI' CON UN UN ALTRO CHRISTMAS BOOK!


venerdì 9 dicembre 2011

Rubrica" "CHRISTMAS BOOK" #2

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Nuova Rubrica che ci accompagnera' tutto il mese di dicembre, precisamente ogni venerdi', 
- creata da questo blog - 
dove si parlera' di quei romanzi, che ispirati al tema di Natale, hanno dato vita ad una vera e propria 
"Letteratura Natalizia".

Questo secondo appuntamento sara' dedicato ad un altro racconto, molto noto sempre a tema natalizio, di uno scrittore americano O. Henri, pseudonimo di William Sydney Porter, concentrato sul "dono".

Il dono dei Magi
(Nord-Sud  Edizione 2008)

La più conosciuta fra le novelle di O. Henry, "Il dono dei Magi" (The Gift of the Magi) scritta nel 1906, ha il potere di affascinare il lettore anche al di fuori del periodo natalizio. Ambientata nella New York d'inizio secolo, la storia racconta di due giovani sposi e del sacrificio che ciascuno di loro deve fare per poter comperare all'altro un regalo. All'insaputa di Jim, Della vende il suo bene più prezioso, la sua splendida capigliatura, per poter comprare una catenina di platino per l'orologio del compagno; intanto, all'insaputa di Della, Jim fa la stessa cosa e vende proprio l'orologio per comprare dei preziosi pettini per i capelli dell'amata. Questa semplice trama base, da quando è stata composta, è stata copiata, rielaborata, parodiata e raccontata in modi diversi innumerevoli volte per tutto il corso del secolo. Le illustrazioni di Lisbeth Zwerger(nell'edizione del 2008 della casa editrice Nord-Sud) ben rendono la forza espressiva e la delicatezza di questa semplice storia sull'amore e sulla generosità. 

L'autore così termina il racconto: "I re magi, come sapete, erano uomini saggi - meravigliosamente saggi - che portarono doni al Bambino Gesu' nella mangiatoia. L'arte di far regali a Natale è nata con loro. Erano saggi, ed i loro doni saranno stati senza dubbio saggi anch'essi... Qui io ho riportato malamente la storia noiosa di due stupidi ragazzi, in un appartamento, che incautamente hanno sacrificato i beni più preziosi che avevano l'uno per l'alta. Ma lasciatemi dire un'ultima cosa ai saggi dei nostri tempi: fra tutti coloro che fanno regali, i più saggi sono stati questi due. Voi tutti che fate e ricevete regali, questi sono i più saggi. Sono i più saggi di sempre. Sono loro i re magi".




L'AUTORE:
William Sidney Porter (in arte O.Henry), nacque a Greensboro nel North Carolina nel 1862 e morì a New 
York, appena quarantottenne, nel 1910. Nonostante la relativa brevità, O.Henry ha lasciato un segno profondo nella short story moderna, tanto da aver dato il nome al più importante premio letterario americano in materia di racconto breve.




PER CHI VOLESSE LEGGERLA  "qui"


AL PROSSIMO VENERDI' CON UN UN ALTRO CHRISTMAS BOOK!



venerdì 2 dicembre 2011

Rubrica" "CHRISTMAS BOOK"


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 (Il frontespizio della prima edizione del Canto di Natale del 1843)


Scritto nel 1843 è considerato il più importante dei Libri di Natale (Christmas Books), l'ultimo dei quali fu pubblicato nel 1848. Insieme al Canto fanno parte della raccolta Le campane a festa (The Chimes), L'uomo visitato dagli spettri (The Haunted Man), Il grillo sul caminetto (The Cricket on the Hearth) e La lotta per la vita (The Battle for Life). Il Canto di Natale (A Christmas Carol) contiene la storia della conversione dell'avaro Ebezener Scrooge, affarista senza scrupoli della City che disprezza la religione, la famiglia e Dio solo perché non gli fanno guadagnare denaro. Non fa carita', riduce alla fame il suo dipendente al quale non dà neanche un pezzo di carbone per riscaldarsi. Ciò lo porta a trascurare gli amici e la famiglia finendo egli stesso intrappolato dalla solitudine del proprio egoismo. Per salvarlo dalla dannazione che lo attende dopo la morte, il fantasma di Jacob Marley, un tempo suo socio in affari lo ammonisce mostrandogli l'inferno a cui lo ha portato il suo egoismo: per salvarsi Scrooge dovrà ricevere la visita di tre spettri, lo Spirito del Natale del Passato, lo Spirito del Natale del Presente e quello del futuro. Essi lo trascineranno in un viaggio nel tempo e nello spazio in cui Scrooge rivedrà il suo passato, il presente e quello che lo aspetta se non cambierà la sua condotta: una lapide col suo nome sopra. Profondamente turbato, l'avaro riscopre così una nuova vita, riparando i torti commessi e ritrovando la pace per la sua anima. La storia ha molto della sacra rappresentazione medievale, ma adopera già molte delle tecniche narrative dei romanzi futuri di Dickens. Soprattutto, vuole essere una riflessione sulla grande poverta' e lo sfruttamento minorile di cui Dickens stesso fece esperienza nella sua infanzia, quando i genitori lo mandarono a lavorare in una fabbrica di lucido per scarpe per ripagare i debiti di gioco del padre.
Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens della società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo.

Il romanzo è stato oggetto di più adattamenti per il cinema, l'ultimo nel 2009,  realizzato in animazione digitalizzata in 3D, con l'ausilio di attori in carne ed ossa. Il ruolo di Ebezener Scrooge e dei tre fantasmi fu interpretato da Jim Carrey.



BIOGRAFIA:

Charles Dickens, nato nel 1812 a Portsmouth, trascorre un'infanzia serena fino a quando, per un grave dissesto finanziario, il padre viene imprigionato per debiti. È una tragedia che sconvolge tutta la famiglia: il giovane Charles lascia la scuola per andare a lavorare in una fabbrica, sperimentando le condizioni disumane dei lavoratori di quel tempo.
L'esperienza dura solo sei mesi, ma è un vero inferno e lascerà nel suo animo profonde ferite e ricordi incancellabili.
A venticinque anni è apprendista in uno studio legale, poi cronista e stenografo parlamentare. Intanto comincia a scrivere e nel 1936 pubblica, a puntate settimanali, Il Circolo Pickwick, a cui fanno seguito Le avventure di Oliver Twist, a puntate mensili, e, a distanza di pochi anni, La bottega dell'antiquario, l'ultimo capolavoro, David Copperfield, esce nel 1850. Tutte le sue opere incontrano subito un grandissimo successo, favorito dalle letture pubbliche che l'autore tiene negli Stati Uniti, in Canada, in Italia, a Parigi, in Scozia, in Irlanda. Nel 1867 Dickens comincia ad avere problemi di salute, finché viene colpito da un attacco al cuore che lo stronca nel 1870.


AL PROSSIMO VENERDI' CON UN UN ALTRO CHRISTMAS BOOK!